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Donne - Vita amore e passione

 

Da sx a dx : Gianfranco Miro Gori, Franca Fabbri, Maria Cristina Muccioli

 

Presentazione

Poesie e Prose- (all'interno riproduzione di dipinti di Artemisia Gentileschi e Frida Kahlo) - Prefazione di Antonio Piromalli(illustre storico della letteratura) e Gianfranco Miro Gori.Presentazione al Palazzo dell'Arengo(Rimini) con L'Assessore alla Cultura G.M.Gori, la giornalista M.C.Muccioli, l'Editore Raffaelli, l'attore Franco Bucci- Alla Biblioteca Comunale di S.Mauro Pascoli -Al Comune di Cesena, Assessorato "Pari Opportunità"- Incontri con  L'Autore"- Librinpiazza e Assessorato Cultura a Santarcangelo di Romagna e al Centro Culturale "Alta Marea" di Bellaria (RN).

 

Recensioni

"Molto incisivo è il racconto "Mia nonna Peppina" per la ricostruzione di un mondo in cui sono tante radici della vita contemporanea.Di quel mondo la Fabbri ricorda con giusto amore il sentimento dell'unione familiare, dell'altruismo, del sacrificio, il susseguirsi delle generazioni, il costume pedagogico, le istituzioni commerciali di scambio, i mercati, le strutture di una società non così celere  e guidata nel consumo  come nei tempi attuali.Quel piccolo mondo antico della Romagna, misurato, arcaico, era l'aspetto sano della società rurale e patriarcale.

La Fabbri ha equilibratamente indicato sia le falle che le virtù di quel mondo che moltissimo deve, come arti e letteratura dimostrano, al lavoro femminile sia nelle campagne che nelle città che risorgevano.

 

(Prof. A. Piromalli - dalla prefazione ).

 

"Mi chiedevo, scorrendo le prime pagine, quale fosse la particolarità (o una particolarità) dell'eroismo femminile e ho trovato una pregnante risposta in una poesia. S'intitola "Sedie vuote": quelle sedie che non saranno più occupate da  padri, figli, mariti, fratelli,/ scomparsi in mare,/caduti sui fronti di guerra,/dispersi o fatti prigionieri".Quelle sedie vuote dicono: /Aspettate!/Aspettate ancora!/ E le donne aspettano [...]".Il tema della logorante attesa ritorna in una canzone di De Andrè. Si tratta di "Fila la lana". Donne è un libro che propone poesie e racconti che rappresentano, con intensità drammatica, la durezza della vita quotidiana per le donne. Un discorso etico, arricchito vieppiù dall'antologia finale.

(Gianfranco Miro Gori - Assessore alla Cultura del Comune di San Mauro Pascoli )

 

Un "libro-casa", in tre piani: poesia, prosa, canzoni, che racconta la passione per l'arte, ma anche episodi rivissuti,riascoltati come sfoghi, che recano i segni della sudditanza e della vessazione anche in altre civiltà (la terribile mutilazione detta "I fiori di giglio" inflitta alle donne cinesi).

L'autrice ha voluto inserire scritti in prosa dedicate a figure fra letteratura e storia: Giuditta, Artemisia Gentileschi, Frida Kahlo, accanto al ricordo di tragici fatti di violenze subite da donne della cronaca recente o di figure rivissute sotto l'aspetto memoriale ( il bel racconto Mia nonna Peppina ).

 

(Marcello Tosi - "Corriere di Romagna").

 

Un discorso che affascina, fatto di poesie, ballate, parole del melodramma che l'autrice ha voluto fare proprie: " Mettendo tocchi di colore come presi dipingendo dalla tavolozza, con sorprendente lucidità".

 

(Editore Raffaelli).

 

Molto originale la reinterpretazione in chiave moderna di alcune famose favole, come "Cenerentola"-  "La piccola fioraia"- " Hansel e Gretel ", che emozionano e fanno riflettere.

 

( Poeta  Renato Piccioni ).

 

Con piacere ho navigato tra i profili delle sue "Donne", nate in versi, in racconti, nei libretti d'opera, fiori e fili diversi intrecciati con una sensibilità che già avevo avuto modo di conoscere e con un gusto- un rispetto- per la parola sempre più affinato.Una poesia mi piace sopra le altre, ed è quella dedicata a Desiree Piovanelli. Mi sembra un delicato "andante" di violoncelli, a modo suo una fiaba religiosa...                               

Stefano  Coppini - " Pagine sull'onda " ( Bellaria)

 

"Un libro a cui l'autrice ha lavorato instancabilmente, una ricerca intensa di parole, linguaggi, forme di espressione diverse- dal melodramma alle canzoni, dalle prose ai versi brevi,- protagonista la donna, o meglio "le donne".Il filo rosso sotteso al volume è l'amore delle donne, il loro eroismo che coincide con la loro stessa vita, la sofferenza che diventa resistenza al "male di vivere". I racconti conservano il valore di denuncia (gli stupri, la lapidazione, la clausura, le pratiche mutilatorie e costrittive).

(Daniela Lestingi - "Chiamami Città").

 

" Come ha ricordato Gianfranco Miro Gori, la Fabbri non ha redatto un pamphlet femminista, ma un libro femminile che propone un percorso tra letteratura ed etica in cui non si vuole dimostrare una tesi ma mostrare la condizione della donna nelle vicende storiche. Un percorso storico, dunque, che attinge nella poesia, nella prosa e anche nella musica, raccontando episodi, sogni, memorie, vicende di vita vissuta.

 

(M.F. "La Voce " - Rimini )

 

"Essere donna è così affascinante.E' un'avventura che richiede un tale coraggio,una sfida che non annoia mai." Parole di Oriana Fallaci, nel suo celebre romanzo "Lettera ad un bambino mai nato". Una frase che fotografa in maniera inequivocabile un modo d'essere e di concepire il gentil sesso.Una frase che ben si addice all'ultima fatica della poetessa Franca Fabbri, autrice del volume: "Donne- Vita Amore Passione".

 

(M.F.  "La Voce"-  in occasione di "Tempo-libro/10" a San Mauro Pascoli)

 

"Cara Franca, sto leggendo  il tuo libro con piacere, per gli argomenti  trattati con sensibilità, per la fluidità del linguaggio."

 

(Poetessa  Caterina Felici)

 

" Un libro che attrae a prima vista, ma che a consultare impegna l'attenzione del lettore alla ricerca di argomenti che fanno riflettere....Dove non bastano i versi, a parere dell'autrice, si propongono capitoli di narrativa dedicati alle donne.In chiusura, una scelta di versi d'epoca: da autori del Duecento e sonetti e madrigali dei poeti dei secoli seguenti, fino al XX secolo.Vicende storiche, di cronaca, pagine commoventi ed esemplari, e per finire e consolare un pò le amiche donne, tre canti d'amore degli uomini. Meno male!"

 

(R. J. "Nuovo Frontespizio" )

 

"E' un'analisi sottile e a volte spietata quella che Franca Fabbri fa della vita della donna in genere.

L'attesa (" Sedie vuote"), il vivere vessate, l'impossibilità a ribellarsi a rischio della propria vita è il filo rosso che conduce per mano il lettore fino alla lettura dei sonetti e madrigali del 1200, passando per il melodramma, all'operetta, per giungere alla ballate, alle canzoni popolari e a quelle odierne.

Un'amarezza forte e profonda aleggia nei racconti che si riferiscono a donne particolari, direi eccezionali, per la bellezza (come in "Gambe di gazzella"),o per la sfrenata passione e la genialità come nella narrazione ritmata dalle lettere dell'alfabeto "La passione...secondo Frida Kahlo". Chiuso il libro, se riflettiamo, gli uomini non ci fanno una gran bella figura.

 

( Gabriella Villani - "La Nuova Tribuna letteraria" ).

 

 "Omaggio al femminile"- Letteratura ed etica si intrecciano per dare voce all'universo femminile di ieri e di oggi...Una "Donna" con la maiuscola anche quando misconosciuta e nascosta. Donna che conosce, forse più dell'uomo, il montaliano "male di vivere" che ritorna ad ogni latitudine e in tutte le epoche.Donna, che pur soffrendo, continua ad amare e a sognare....Declinato al femminile, tuttavia non femminista... la Fabbri sottolinea  l'esigenza di "un comune cammino da farsi con l'uomo".

 

( Maria Cristina Muccioli -  "Ariminum" )

 

 

"All'amica Franca,

dopo aver letto il tuo originalissimo libro,e per ciò già importante,la primissima e ancora conservata opinione scaturita è sicuramente nata dal contrasto strutturale e stilistico nei rispetti degli altri tuoi precedenti libri,votati alla linea della poesia.Nel saggio"omaggio-denuncia" Donne emerge un discorso nuovo,ritengo proprio editoriale e tecnico:la forma,pure con i "passaggi" dalla poesia,tua o di altri, alla prosa,sempre pericolosi,mantiene invece un ritmo concettuale e stilistico armonico,elastico e scorrevole,fino a raggiungere aree di grande "tenuta" e forza,oltre  che dolcezza,esclusive,direi,del mondo e dell'arcano femminile,storico e moderno: con drammi ancestrali ed eterni,dipinti quali affreschi esistenziali,pieni di silenzi e solitudini("Maternità negata").In tale contesto,che può anche sconfinare talora oltre il monumento maschile per concettualità all'uomo ancora sconosciute e non, certo, per colpa delle donne, si pongono la figura di Amyna,simbolo sessuale di una diversità ed assenza culturale,che si spera debba presto scomparire,quale esempio terribile di barbarie escatologiche sociali, la figura di Clara dalle gambe di gazzella, quella di nonna Peppina, data in una realtà così diversa e sanguigna, nell'ineluttabile ma armonica sequela di Chiesa-casa-lavoro-famiglia, orfana della cultura ufficiale, ma pregna di essenzialità: area eroica, questa, dell'universo femminile che dipinge ed abbraccia anche Maria Goretti, nella sacralità del suo sacrificio trovando riscontri moderni, attinti alle cronache insanguinate del nostro tempo, senza retoriche circonstanziali, fino ad arrivare a Frida Kahlo simbolo opposto di causticità, cultura, arte, dramma, passione, narcisismo,violenza verbale, donna di grande spessore culturale, ma anche densa di valori estremamenti semplici appartenenti alla grande umiltà femminile.Ma tutto ciò, che appartiene soltanto per natura, per storia e per socialità alla donna, non viene esaltato con finalità di parte o comodo, anzi va a costituire il naturale, congenito e spontaneo carisma della donna in quanto madre, moglie, amante, amica, ricca di conoscenza o ignorante,non importa: non la devalorizzano nè le canzoni leggere, nè quelle popolari che appaiono nel saggio, ponendola invece in una luce di gioia o di angoscia, appassionate e fervide,ora triste ora serena, mai arresa o rinunciataria.

Le donne aprono sempre a situazioni ed espressioni di vita epocali, tuttavia sempre presenti ed attuali, mai banali o  superficiali. Innamorate o deluse, ora inseguono " fiori d'arancio" e l'abito bianco, ora tacciono dietro "mancate verità", a volte figlie un poco "sgangherate" ma pazienti, sempre emergono e mai scompaiono dietro le derisioni e i non ritorni dei loro compagni: e le tue "Donne", Franca, sono ancora più impreziosite dalla serenità della tua scrittura.

 

(  Poeta Achille Mazzotti  )