A tavola - Il girotondo
della vita
L'autrice Franca Fabbri
Abitudini, tradizioni, gusti,
piaceri, vizi, pettegolezzi, scherzi, intrighi, discussioni,
sfoghi, litigi, segreti, a tavola. Cronaca di esperienze
personali e familiari. A tavola con gli amici e con
personaggi famosi, originali, strani, buffi, osè, incontrati
in Romagna.
Infine, gli emblemi della
nostra terra, a tavola:
Giovanni
Pascoli - Federico Fellini- Tonino Guerra- Secondo Casadei.
Presentazione
Presentazione del libro " A tavola, il girotondo della vita"
a San Mauro Pascoli -Villa Torlonia ("Sala delle Colonne" -
24 Giugno, ore 18).Interverranno il Sindaco Gianfranco Miro
Gori, il poeta Achille Mazzotti e la giornalista M.C.Muccioli.
Mostra delle
fotografie "Fonti battesimali e acquasantiere della
Valle del Rubicone e Uso" di Pier
Paolo Zani, nella "Sala delle Tinaie".
A Villa Torlonia, da sinistra : G. Miro Gori, Riccarda
Casadei, Franca Fabbri, Maria Cristina Muccioli
Presentazione
Presentazione del libro "A
tavola - Il girotondo della vita"
Palazzo dell'Arengo - Rimini -
01 Dicembre 2007
Franca Fabbri - Karen Visani
(Assessore Pari Opportunità - Comune di Rimini) - Poeta
Renato Piccioni
Recensioni
" A
tavola si scopre il girotondo della vita"
Dice
Franca Fabbri: " Il punto principale d'incontro è la tavola
dove i personaggi rivelano anche aspetti della loro vita, il
loro carattere, i loro umori, le abitudini, i vizi, i gusti,
i segreti, i piaceri, e i peccati. Lo scenario? Sono due.Uno
Rimini, turistico-mondano al Grand Hotel, l'altro, il
Rubicone, da Santarcangelo a Savignano, passando per San
Mauro Pascoli, con epicentro Villa Torlonia. Il periodo?
Dagli anni '70 a oggi, con abitudini e stili di vita che
cambiano col passare degli anni. Poi ci sono gli emblemi
della nostra terra: Giovanni Pascoli, Federico Fellini,
Tonino Guerra, Secondo Casadei. A tavola compaiono anche i
Malatesta e una regina: Cristina di
Svezia.
Ermanno
Pasolini - " Il Resto del Carlino"
( 20 giugno 2007)
"La
vita scandita a tavola" - Tradizioni, riti e poesia della
cucina romagnola -
...Franca Fabbri si racconta attraverso il cibo.Concepito
come un diario di viaggio della propria tavola, il libro
finisce per ampliare l'orizzonte del riferimento al mondo
della cucina tout-court. ...Dal rapporto col cibo in età
adolescenziale, l'autrice passa a quello materno, paterno,
dei parenti, per allargarsi poi ad una galleria di vari
personaggi che testimoniano anche un mutamento sociale nel
tempo, fino ad arrivare agli effetti della globalizzazione
giunti anche in Romagna. ...Sono davvero lontani i tempi di
Joyce, secondo cui "dio fece il cibo, il diavolo i
cuochi"...
Matteo Fabris - "La Voce di Romagna" ( 10
settembre 2007 )
" QUANTA VITA RUOTA INTORNO
ALLA TAVOLA "
- Qui emergono abitudini,
tradizioni, gusti, discussioni, litigi e segreti -
Nuova tappa di un vissuto di
memorie personali e familiari, divenuto esperienza
descrittiva, il nuovo libro di Franca Fabbri, "
A tavola, il girotondo della vita ", edito da
Raffaelli, ruota intorno ad un universo di "abitudini,
tradizioni, gusti, piaceri, vizi, pettegolezzi, discussioni,
scherzi, sfoghi, litigi, segreti".Tutto gira intorno alla
romagnolesca, un tempo povera (ma ricca di poesia, come nei
quadri di Federico Moroni e nei versi di Aldo Spallicci),tavola
imbandita.Sulle pagine di un ironico,talora pungente "diario
della mia tavola" ( in cui si ricorda come "un mucchio di
ciccia infelice alla Bridget Jones"), l'autrice sammaurese
dei lirici versi de "Il Re fioraio" e "L' albero
del melograno", rimanda a gustosi, sapidi incontri con
amici e personaggi originali, spesso buffi e strani, secondo
l'impronta locale, e ad emblemi della nostra terra:
Giovanni Pascoli, Federico Fellini, Tonino Guerra, Secondo
Ca sadei. Tutti rivisti a tavola, punto principale
d'incontro, "dove rivelano anche aspetti della loro vita, il
loro carattere, i loro umori, le abitudini, i vizi, i gusti,
i segreti, i piaceri, i peccati". Passando dallo scenario
turistico-mondano del Grand Hotel riminese, al territorio
del Rubicone, con i suoi originali ristoratori, da
Santarcangelo a Savignano a San Mauro, con epicentro la
pascoliana Villa Torlonia. Nel festoso banchetto
letteral-culinario entrano anche memorie storiche, come
Roberto Malatesta ed Elisabetta del Montefeltro
(1475) e Cristina di Svezia, regina alle tavole
di Romagna (1655), ovunque trionfalmente accolta, degnamente
festeggiata con panegirici, archi trionfali, pranzi, spari,
luminarie e balli".
Tra
ironiche confutazioni gastronomiche, vivaci dialoghi,
tradizioni, riti e poesia della cucina,,l'autrice si
racconta e racconta Romagna e romagnoli attraverso cibi e
vini, e i mutamenti intercorsi nel tempo, fino agli effetti
negativi di una globalizzazione giunta a far sembrare tutto
"come il caffè in polvere -istantaneo- e con ciò niente è
più veramente particolare e prezioso".
Molto
meglio sarebbe, ricorda, tornare a riconciliarsi con la vita
attraverso quel " milieu" di gusti e sapori che, come
ebbe modo di scrivere un raffinato gourmet della tavola e
della scrittura come Mario Soldati, fa intravedere " in
Romagna, come in nessun'altra parte d'Italia, dietro la
cucina, la camera da letto.
La
tavola quindi vista come un palco, su cui, aggiunge
l'autrice "recitano i vizi" mentre " i commensali sono
attori e pubblico".
Marcello Tosi - " Corriere di Romagna " ( 2 novembre 2007
)
"A
TAVOLA - IL GIROTONDO DELLA VITA"
Da una breve citazione tratta
dalla Genesi e da un'essenziale, disinvolta
introduzione dell'autrice stessa, si snocciola, in sette
capitoli ben strutturati, un simpaticissimo, originale
Girotondo della vita che coinvolge tutti, autrice
compresa, intorno a una tavola apparecchiata e a una
moltitudine di stravaganti ricette.
Il tema parrebbe scontato, ma
Franca Fabbri, lo vivacizza, lo condisce d'umorismo, di
sincerità, di memorie, di storia, di percorsi umani, che
transitano con estrema facilità dalla mensa d'ogni giorno
all'umile desco di nonne e bisnonne, dagli inviti
principeschi e reali alle passioni culinarie di musicisti,
poeti, registi, in una panoramica quanto mai vasta,
delicata, avvolgente.
Libro, dunque, brillante e
impegnato al tempo stesso, affascinante anche nei
riferimenti culturali, dettagliatamente documentati.
L'esposizione dei fatti si
avvale di un linguaggio estroverso e spigliato, ben nutrito,
estremamente efficace che pone in evidenza, con cenni briosi
e spontanei, metafore, similitudini, analogie d'una
espressività arguta e incisiva.
E', questo, uno dei libri da
mettere tranquillamente in valigia in un viaggio di piacere,
un libro che può riuscire garbatamente a tenere compagnia
in una verde radura tra i monti o sotto un ombrellone da
spiaggia, ma che non manca, nel contempo, di condurre a
sagge riflessioni su quanto nella vita possa emergere
d'essenziale o d'effimero, di veritiero o d'apparente, di
genuino o d'artefatto.
Un libro che evidenzia tutta
la serenità e la schiettezza d'una terra, la Romagna, cui
l'autrice intende rendere giustamente omaggio sia per le sue
ben ancorate radici sia per l'arte incomparabile del
cucinare caratteristica del luogo sia per il senso stesso
della vita, qui vissuta come girotondo di sentimenti, di
passioni, d'espressioni.
Personalmente, confesso, non
ho perso una sola battuta di questo incantevole girotondo,
cui offro gioiosamente la mano, per il calore intenso
avvertito nella narrazione di Franca Fabbri e fors'anche per
quel senso di nostalgia che questa terra di sogni e di
vacanze sa esplicitare e rinnovare in ogni propizia
occasione.
Rosetta Mor - "La Nuova
Tribuna Letteraria"- Dicembre 2007
" DE
GUSTIBUS "
" Vide adunque la donna che il frutto dell'albero era buono
a mangiarsi, e bello a vedere, e appettitoso all'aspetto; e
colse il frutto, e mangiollo, e ne diede a suo marito, il
quale ne mangiò." E' cominciato tutto così, mangiando una
mela...
Nel suo ultimo libro, " A
tavola, il girotondo della vita", la scrittrice Franca
Fabbri racconta i tanti momenti che vedono donne e uomini -
soli o insieme ( talvolta conflittualmente) - alle prese col
cibo.
Non solo quando si consuma in
romantiche cenette a lume di candela o in chiassosi
banchetti insieme a bande di commensali, ma anche nei vari
passaggi della sua preparazione. Un girotondo, appunto,
sulla giostra in cui salgono indagini e approfondimenti dal
sapore ( è il caso di dirlo ) storico-sociologici e di
briose cronache di vita vissuta.
Nel libro trova spazio una
sorta di diario privato legato alla quotidianità, ma anche
ai ricordi della stessa Franca.
Tutto gira attorno a quella
benedetta tavola, "luogo dove trascorriamo parecchio tempo
piacevole.Forse il migliore, comunque necessario."Ci sono
anche racconti sempre legati al cibo, aneddoti che
coinvolgono personaggi più o meno curiosi; un pò di storia,
con i mangiari della regina Cristina di Svezia in visita in
Romagna; alcuni approfondimenti (che potrebbero definirsi
gastronomo-sociologici) sul Sessantotto o sulla
globalizzazione.
Interessante l'escursus finale
sui gusti culinari di alcuni "personaggi emblema" della
nostra terra, cari all'autrice per diverse ragioni: Giovanni
Pascoli, il più noto concittadino di Franca; il regista
Federico Fellini, indagato attraverso un'intervista all'
avvocato Benzi (l'amico "Titta"); il poeta e sceneggiatore
Tonino Guerra, incontrato a Pennabilli; il re del liscio
Secondo Casadei (attraverso la testimonianza della figlia
Riccarda).
"Oltre che come piacere -
scrive con amarezza Franca - la cucina è vista come compito,
faticoso e ripetitivo, svolto in penombra tutti i giorni,
più volte al giorno, per tutta la vita.Quasi sempre dalle
donne. Per obbligo, tradizione, necessità." Ma poi ne vede
anche il lato gioioso. Perchè è un compito che si svolge
anche per amore, per piacere, per scelta.
Maria Cristina Muccioli
" In Magazine - Rimini " -
Dicembre 2007- Gennaio 2008
"FRANCA
FABBRI, LA VITA RACCONTATA IN PUNTA DI FORCHETTA"
Può sorprendere quanto si
possa scoprire di una persona guardandola mangiare o
conoscendo le sue preferenze culinarie.Il cibo, la golosità
e il gusto fanno parte del privato di un individuo e
raccontano di lui quanto -se non di più- delle parole.
Perchè le parole si possono trattenere e calibrare, ma il
piacere o il rifiuto davanti ad un piatto è sotto gli occhi
di tutti i commensali.
E alcuni commensali sono più
attenti di altri. Come la poetessa e scrittrice sammaurese
Franca Fabbri che ha scritto un libro dall'emblematico
titolo:
"A tavola, il girotondo
della vita" - (Raffaelli Editore - Rimini).
Un girotondo di abitudini,
tradizioni, vizi e pettegolezzi (o gossip come va tanto di
moda dire oggi) che racconta come siamo e come eravamo, là
dove siamo più noi stessi: intorno ad un tavolo da pranzo. A
tavola infatti non solo si mangia, ma si discute, si
scherza, ci si sfoga, a volte si litiga, a volte ci si
confida, e a volte si tramano intrighi. La tavola diventa il
punto d'incontro per amici e individui un pò particolari. Ma
anche un nuovo punto di vista da cui raccontare grandi
personaggi della Romagna di ieri e di oggi, da Giovanni
Pascoli a Tonino Guerra, da Secondo Casadei all'immancabile
Fellini. Fino a raggiungere banchetti tanto remoti da
diventare leggendari, come quelli di Roberto Malatesta ed
Elisabetta del Montefeltro(1475). Memorie storiche ed
esperienze personali si susseguono tra la mondanità del
Grand Hotel e i creativi ristoranti del Rubicone, per un
viaggio in punta di forchetta e di -dolente nota-
calorie.
Simona
Bisacchi - "Chiamami Città"- Rimini- 8 Gennaio 2008
"IN SCENA LA TAVOLA" -
Intervista della giornalista Maria Cristina Muccioli
Rivista "IN MAGAZINE RIMINI"
- N° 5 - Novembre 2008
Franca Fabbri,
poetessa e scrittrice che si divide tra Rimini e San Mauro
Pascoli, può ben dire di avere voce in capitolo. L'ultimo
libro frutto della sua penna è A tavola, il girotondo
della vita (Raffaelli, 2007), ispirato dal cibo e
da ciò che gli ruota intorno.Nelle sue pagine racconta di
tovaglie che diventano tavolozze d'artista, con colori ed
emozioni che affollano qualsiasi casa, modesta o lussuosa
che sia. "Nel quotidiano-dice-la mia tavola è apparecchiata
semplicemente, ma sempre con ordine e cura. Nei giorni di
festa, invece, le riserbo una particolare eleganza, cercando
ogni volta di caratterizzarla con una novità di tipo
estetico, memoriale, affettivo, o eno-gastronomico.Per
emozionare i commensali, ma anche me stessa. Qualcosa che
non deve mai mancare? L' armonia, che nasce dalla
condivisione e, per creare allegria, il colore di tovaglie,
piatti, cibo, vini. Infine, la fantasia, che
trasforma anche il piatto più semplice in cibo da re."
* Da "LETTURE MENSILI "
a cura di FILIPPO FABBRI
La GAZZETTA DEL RUBICONE
- Dicembre 2008
La tavola, con i suoi
riti, la sua storia, le sue tradizioni.
Un modo di essere della
società e della famiglia che ha attraversato i secoli. Come
fosse un "girotondo della vita". E proprio così ha
titolato il suo ultimo libro la scrittrice,riminese di
nascita, sammaurese d'adozione, Franca Fabbri con il
suo " A tavola, il girotondo della vita"( Raffaelli ,
Rimini 2007, pp.182, euro 15,00). Dopo una serie di
pregevoli raccolte di poesie, una delle quali ha fuso i
versi con l'arte pittorica ("Molecole di poesia tra
antica pittura e vecchie parole"), di recente ha posto
l'attenzione alla prosa e più in genere alla narrativa.
Dando prima alle stampe "Donne, Vita, Amore, Passione"
(Raffaelli, 2003) e poi l'ultima fatica testè
sopraccitata, che si differenzia dalle pubblicazioni
precedenti. Prima di tutto l'argomento: la gastronomia, non
intesa quale mera elencazione di ricette. Poi per la
trattazione: un diario di viaggio del proprio quotidiano che
col trascorrere delle pagine si fa orizzonte sociale, per
approdare infine ai quattro emblemi della cultura romagnola:
Giovanni Pascoli, Federico Fellini, Tonino Guerra,
Secondo Casadei, i cantori della nostra terra.
Il primo è Pascoli, che raccontando se stesso si definiva
"grosso e colorito, più da fattore che da poeta, scrittore o
professore". Definizione tutt'altro che campata per aria,
scrive la Fabbri, "entusiasta cultore del vino e
della buona tavola". Fellini invece viene immaginato
nello studio dell'amico avvocato Luigi Benzi, trasformato in
set di "Amarcord". Surreale la tavola di Tonino
Guerra, sull'erba, in mezzo ai fiori, tra foglie e
frutti e lui seduto lì a nutrirsi di sole, di nuvole, di
pioggia, di vento, di neve". Per finire con il maestro
Secondo Casadei per il quale il connubio tagliatelle e
Romagna mia è stato inscindibile.
Franca Fabbri, A tavola –Il
girotondo della vita, Raffaelli Editore 2007, € 15
E’ molto difficile inscrivere
questo libro fra i vari generi perché contiene momenti di
biografia materiale, riflessioni, eventi storici, feste
paesane e riti propiziatori che si conservano come
riproduzione di quelli ben più sentiti di qualche anno fa.
Anche spazialmente è delocalizzato, specialmente nella prima
parte; nella seconda e terza,.. , si avvertono sempre più
intensi i profumi culinari della Romagna, i riti conviviali,
i passatempi, le specifiche località . Credo che potremmo
dire quello che non è: non è un libro di ricette, non è un
libro storico sulla evoluzione della cucina regionale, non è
un libro memorialistico, non è un libro satirico, anche se
spesso alcuni costumi e vezzi sono colti nel loro aspetto
ironico e siano trattati con bonario sarcasmo; non è neppure
un libro di storia materiale, non è una guida,…, è un libro
gradevolissimo dove la scrittrice esercita il suo occhio
divertito attorno ad un tema “sacro”: la cucina, il desco,
il convivio. Qui di sacrale non resta più niente; la
riunione davanti a una tavola imbandita è un momento spurio,
ricco di correlati: la gestualità, il piacere sensuale del
cibo, la frenesia colpisce chi è invitato e di chi s’aggira
fra i fornelli a preparare il convivio, gli scherzi, le
pose, l’abbondanza raffinata e costosa e la gustosità
povera; il prima , il durante e il dopo- tavola acquistano
la leggerezza di chi non si fa travolgere dalle fatiche
della tavola imbandita..
Perduta ogni sacralità , anche
perché qui siamo tutti fin troppo sazi, allora si può
tranquillamente osservare con lo sguardo divertito “il
girotondo dei gesti” che più volte al giorno compiamo, noi
donne soprattutto, dai fornelli alla tavola, e prima ancora
dal supermercato a casa. I tempi di preparazione si sono
accorciati, la cucina di oggi è svelta e laboriosa quel
tanto da non schiavizzare nessuno: esistono per questo le
rosticcerie. Franca della parte iniziale del libro osserva
ironicamente i propri comportamenti, i tic, gli sbuffi, i
fallimenti della propria cucina. Sono pagine suddivise in
piccoli paragrafi divertenti dove ciascuna di noi può
riconoscersi e quindi sgravarsi dai sensi di colpa che a
volte ci assalgano. Dobbiamo essere grata a Franca per
questa leggerezza che ci comunica e ci assolve. Il secondo
macro-capitolo porta il titolo di : “Io e i miei”. Anche qui
troviamo gustosi episodi autobiografici sull’infanzia e la
prima giovinezza con lo stesso taglio di piccoli paragrafi
titolati come tante piccole storie. Il terzo capitolo è
intitolato:” I Tempi” e qui passiamo da gustosi episodi
strettamente connessi ai tempi odierni con le mense sontuose
approntate dai nobili per altri nobili , come per la regina
Cristina di Svezia. Ma non mancano rivisitazioni ad antiche
usanze e un paragrafo dedicato alla globalizzazione.
Nel
capitolo successivo, titolato come il sottotitolo del libro,
Franca incontra il passato delle persone, le amiche e gli
amici di gioventù in quei ridanciani e penosi ritrovarsi a
venti, trent’anni di distanza dai propri diciotto anni. Il
cinema ci ha dato capolavori su questo tema, ma anche le
pagine di Franca non mancano di verve e di sarcasmo.
L’ultimo capitolo è
“Emblemi di Romagna “ dove incontriamo fra documenti ,
ricordi e testimonianze, Giovanni Pascoli, Federico
Fellini, Tonino Guerra, Secondo Casadei. Il piglio della
penna di Franca non muta cosicché abbiamo sott’occhio
finalmente l’arazzo completo. Le piccole storie hanno
composto il quadro, non come un patchwork , ma come un
arazzo , appunto, un’opera completa, gradevole ma tutt’altro
che insignificante, che oltre alla nostra piacevole lettura
si offre come testimonianza dei tempi. E magari fra qualche
decina d’anni sarà consultato come un libro di storia
materiale.
Narda Fattori.
Cibo e sorrisi nel libro di
Franca Fabbri uscito per le Edizioni Raffaelli
"
UNO ZIBALDONE IN CUCINA "
MEMORIALE CASALINGO TRA
TAVOLA E TRADIZIONI
..................................
Il libro di Franca Fabbri,
"A tavola, il girotondo della vita"(Ed.Raffaelli,
pagg.184,euro 15), è un'opera davvero particolare. A partire
dalla forma. Il volume si apre, infatti, con una sezione
dedicata al "Diario della mia tavola, dall'aprile
all'ottobre del 2006", un memoriale sulla vita
quotidiana in famiglia, con descrizione dettagliata di
quell'operazione, apparentemente umile, ma in realtà
fondamentale in una vita serena, che è la preparazione dei
pranzi e delle cene.Una parte singolare, anche perchè resa
con uno stile molto veloce ed efficace:"Vino bianco che
evapora,pepe, sale,(oddio,l'ho già messo o no?).Nel dubbio
mi astengo.Spengo il gas.Mi giro,devo raccogliere la "natura
morta" sulla tavola, per poter apparecchiare.Perchè c'è
l'astuccio vuoto degli occhiali da sole? E gli occhiali dove
sono? Oddio, li devo aver lasciati al bar o nei vari negozi
dove sono passata.O li ho perduti. Porc...erano firmati!
Alzo le mani, disperata, verso la faccia e...li sento sugli
occhi. Ho avviato, dunque, metà pranzo con gli occhiali da
sole sulla faccia.Ecco perchè mi appariva tutto così scuro,
senza luce, eppure fuori c'era il sole, bello e splendente!"
Il volume prosegue poi con una serie di racconti, ricordi,
descrizioni, sempre portati avanti col sorriso, anche quando
si entra nel dettaglio degli eventi storici legati
all'alimentazione, come nel capitolo dedicato al cibo nel
tempo: "Penso con tenerezza a quel povero disgraziato
dell'Homo abilis che prima di scheggiare le pietre
rincorreva a perdifiato una piccola preda e se la mangiava
cruda sul posto, a morsi; al suo mal di pancia procuratogli
da bacche ed erbe raccolte, più o meno velenose", o ai
pranzi dei nobili signori dei tempi antichi, a riprova di
come la ricchezza moderna sia meno impressionante di quella
antica, per via del maggior contrasto coi ricchi, che erano
estremamente ricchi, ed i poveri, che erano davvero nella
povertà più estrema. Spazio poi alla memoria delle
tradizioni, con la citazione dei proverbi legati alle feste
e alle ritualità, come "Nadèl sota a è camen e Pasqua a è
sulatèn". Nè possono mancare i poeti di Romagna, come
Pascoli e Tonino Guerra, o i poeti del cinema come Fellini,
evocato nel ricordo insieme a Marcello Mastroianni. E'
dunque un curioso zibaldone questo volume di Franca
Fabbri, in cui i lettori troveranno, ognuno a suo modo,
spunti e curiosità, oltre ad uno stile estremamente
piacevole, come una chiacchierata in cucina, mentre si
prepara per l'appunto, qualcosa di buono.
Paolo Turroni - " La
Voce" -18 maggio 2009 |